Tutti abbiamo sorseggiato un mojito con il ghiaccio, una bella birra fredda in una giornata estiva. Questo in Cina è praticamente impossibile. Per il popolo cinese, infatti, servire bevande fredde a un ospite che viene a farci visita è considerata quasi una forma di maleducazione.
Non importa se ci siano 40 o -2 gradi, le bevande, acqua inclusa, vanno servite calde e neanche tiepide. Un retaggio che fonda le sue radici su due presupposti uno storico e l’altro salutistico: a seguito del secondo conflitto mondiale, la Cina aveva a disposizione quasi sempre solo acqua inquinata e da lì la pratica di bollirla prima di poterla bere o utilizzare. L’altra ragione, invece, risale al fatto che gli asiatici in generale ritengono che l’acqua calda, soprattutto di prima mattina, abbia una funzione purificante e una serie di effetti benefici sull’organismo.
Ovviamente a questa tendenza stanno iniziando ad adattarsi anche gli occidentali che lavorano con i tanti turisti cinesi, nonostante facciano fatica a concepire un’abitudine così curiosa.

Toglietele cibo e acqua ma non vi avvicinate alle sue sacre otto ore di sonno. Giornalista, trashmaniaca e whatsapp addicted, colleziona tatuaggi, ex ragazzi sbagliati e, a volte, morsi di cani. Si definisce una “santa”, anche se col tempo ha leggermente modificato uno degli insegnamenti di Gesù: «Contraddici il prossimo tuo come te stesso» e se la sua ironia non trova sfogo in qualche contorta metafora allora emette intensi mugugni da cineteca. Ha portato il suo celebre modo di gesticolare in giro per il mondo tra Roma, New York e Milano ma il suo rifugio, luna park e scrigno dei sogni rimane sempre il borgo incantato di Pietramelara.

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