La nona edizione di “Tale e Quale Show” è giunta al giro di boa. La prima parte si è conclusa con la vittoria di Agostino Penna che, per la serata finale, ha prestato voce e corpo a Fausto Leali con “Mi manchi”. Da venerdì 25 ottobre i primi sei classificati della scorsa stagione si uniranno ai primi sei di questa in corso e daranno il via alle tre puntate del Torneo. Ne parliamo con Daniela “Dada” Loi, storica vocal coach dei concorrenti dello show di Carlo Conti. Nella nostra chiacchierata, Dada, fa un bilancio del programma, della sua carriera e ci racconta i suoi progetti futuri.

La prima parte di Tale e Quale Show è stata vinta da Agostino Penna, come commenti la sua vittoria?
Non posso che commentare positivamente la sua vittoria. E’ stato al top in tutte le imitazioni fatte nel corso di tutta la prima parte del programma, un artista che ha dimostrato di valere molto e di essere il più bravo di tutti i suoi colleghi. Vittoria strameritata direi!

C’è stata qualche eliminazione clamorosa, chi avrebbe meritato di rimanere ancora in gara?
La regola dell’eliminazione fa parte del format ed è certamente la parte del programma più difficile da digerire per tutti, concorrenti e coach compresi. Durante il periodo in cui si lavora assieme ci si affeziona ad ognuno di loro ed è brutto veder andar via qualcuno con cui hai costruito qualcosa, sia umanamente che professionalmente. Per esempio Gigi e Ross sono stati per tutti una ventata di allegria e leggerezza impressionante. Flora Canto e Sara Facciolini erano due fiori meravigliosi di simpatia e umanità, inoltre pur non essendo né cantanti e né imitatrici stavano migliorando. Francesco Pannofino, un genio attoriale di una cordialità, intelligenza e simpatia ineguagliabili. Eva Grimaldi, una donna combattiva e sempre desiderosa di superarsi. Pratelli un uomo di un umiltà sconfinata. Insomma per me è stato un dolore vederli andar via tutti. Quest’anno il gruppo era molto coeso ed affiatato.

Gigi e Ross, Daniela Dada Loi e Matteo Becucci

Dei tuoi “allievi” chi ti ha dato più soddisfazioni?
Beh, Francesco è passato alla fase successiva facendo un Bublè di ottimo livello e quindi la soddisfazione per me è stata doppia. Sia per la performance in sé, che avevamo curato fino all’ultimo dettaglio, e sia per il 2° posto che nessuno si aspettava. Ma se ti dicessi che Flora e Sara non mi abbiano dato soddisfazione mentirei. Entrambe hanno affrontato personaggi davvero complessi soprattutto perché, non dobbiamo dimenticare, che non sono cantanti e quindi per certi aspetti il loro lavoro è stato più difficile. Sara ha spesso cantato e ballato imitando personaggi che nella realtà cantano in playback quando si esibiscono. Flora ha cantato brani difficilissimi da eseguire per chi non è una cantante ma ha solo una buona predisposizione al canto come lei.

Sei d’accordo, in genere, con le classifiche dei giudici? Assegna 10 punti a uno di loro.
In linea di massima si. Non vorrei essere al loro posto. Giudicare è sempre difficile. I miei 10 punti devono diventare 15 perché ne vorrei dare 5 ad ognuno di loro. Si può?

Si può. Adesso facciamo Tale e Quale “Story”, i concorrenti delle varie edizioni che ti hanno proprio sbalordita?
L’interpretazione di Mina fatta da Federico Angelucci mi è rimasta nella memoria come una delle cose più belle del programma. Anche Anna Oxa di Valerio Scanu, Battisti di Attilio Fontana. Ma la terza edizione, tutta, quella dove partecipò Fabrizio Frizzi mi è rimasta nel cuore.

E la tua storia, invece, in questi anni da coach nel programma?
Ma guarda ogni anno è stato una scoperta per me. Incontrare personalità e talenti cosi diversi tra loro ti costringe (grazie a Dio aggiungerei), a trovare strade diverse per riuscire a dare e ad ottenere il meglio, quindi posso solo ringraziare Carlo Conti, la Rai e la Endemolshine per avermi voluta con loro in questa avventura che certamente, è la più importante e gratificante capitatami fino ad oggi.

Chi vorresti imitare se fossi un concorrente e chi invece non vorresti imitare mai?
Parto da chi non vorrei imitare mai: Loretta Goggi. Non riuscirei a guardarla mentre rischio di non omaggiarla come meriterebbe. Lei per me resta un mito inarrivabile, un modello che ho sempre seguito e guardato con ammirazione. Mi piacerebbe imitare un sacco di gente! Bertè, Pravo, Mina, Tozzi… ne ho un sacco dentro al cappello dei desideri!

A metà degli anni ’90 l’incontro con il maestro Pinuccio Pirazzoli e Carlo Conti, da lì in poi, con loro è nato un vero sodalizio…
Eh si. Sai quando la vita decide che le strade debbano incrociarsi? Ecco. La mia vita con questi due incontri si è stravolta. Da fisioterapista e insegnante di educazione fisica a cantante, corista, insegnate di canto…

Hai fatto tanti Sanremo ci sarai al prossimo?
Non credo, almeno finora non sono stata chiamata. Ogni maestro porta la sua squadra, come è giusto che sia e con il maestro che avrà la direzione musicale del Festival di quest’anno non ho ancora mai lavorato.

Com’è la tua vita quando non sei in tv?
Sono una persona semplice. Mi piace stare a casa, cucinare, prendermi cura dei miei affetti, andare in palestra e continuare la mia attività di fisioterapista ed insegnante di canto.

Sarai protagonista di “In&On feat. Dada”, raccontami di questo nuovo progetto.
In&on è l’anagramma di Ennio, Ennio Zanini, mio amico fraterno in primis e poi anche stimatissimo collega. Mi ha coinvolta lui nella realizzazione di un lavoro in duo di sua composizione. E’ stato una gran figata! Ci divertiamo assieme, cantare per entrambi è una passione irrinunciabile, siamo entrambi del segno della vergine e ogni tanto la puntualizzazione del dettaglio ci rende insopportabili, soprattutto io che sono una rompiscatole d’eccezione, ma lui è paziente e mi sa tenere a bada. Ha una moglie meravigliosa e cucina in un modo pazzesco. E’ un creativo come pochi, sempre proiettato verso la novità. Un genio dei computer, bassista, chitarrista, programmatore, arrangiatore, corista, cantante… un essere alieno secondo me!!!

So che sei impegnata anche in altri progetti tra cui la scrittura.
Sto finendo di scrivere il mio secondo libro. Il primo è uscito a novembre dello scorso anno: “L’emozione ha voce”, dove racconto il mio metodo di lavoro legato all’insegnamento del canto e alla valorizzazione del talento di ognuno.
Questo invece è un romanzo, un racconto particolare a cui tengo molto e che spero possa trovare il consenso dei lettori.
E sarò impegnata in varie scuole italiane di musica e non solo per far conoscere il mio metodo di lavoro attraverso degli stage, uno di questi sarà fatto assieme ai miei colleghi Maria Grazia Fontana e Matteo Becucci, lo stiamo organizzando proprio in questi giorni.

 

Daniela Dada Loi e Matteo Becucci

Ribattezzata da un vecchio amico Vanna Mò si definisce un'adorabile rompicoglioni anche se crede di essere più adorabile che rompicoglioni. Amante del calcio e laziale patologica, il suo grande amore è stato il pappagallino Olimpia, bianco celeste che ripeteva tutto tranne "forza Lazio". Chiacchierona e lunatica, ha le pubbliche relazioni nel dna. Socievole e social, è un segugio del web. Nonostante il curriculum sentimentale horror sogna il grande amore delle commedie rosa che colleziona e attende l’arrivo del suo Mr. Big come in “Sex and the City”. Convinta di essere una ragazzina (guai a chiamarla “signora”!), “frettella” per non dire ansiosa, maniaca della puntualità e della programmazione, il suo motto è “nella vita ho scelto il buon umore!”.

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