Una copertina brillante quella di Luca e Paolo a Dimartedì. Eredi della “risata che fa pensare” di Crozza, sono riusciti a innovare format e contenuti senza cadere nella facile volgarità, o nel riutilizzo di schemi già visti. Si augura loro di proseguire su questa strada!

Questo è quello che tutti avrebbero voluto scrivere sull’avvento del duo genovese a La Sette, purtroppo nessuno ha potuto, a causa dell’originalità non pervenuta dei comici. La copertina di Luca e Paolo è stata una rassicurante riproposizione di personaggi e battute scontate. Il risultato è una promozione con riserva.

Il primo riciclo è posto in apertura. Se infatti il collega Crozza, nella prima puntata del suo nuovo show, ammise di essere passato a Canale Nove per “Soldi”, giocando abilmente sul cognome dell’amministratrice del canale, Luca e Paolo hanno detto di essere andati a La Sette spinti dai tagli agli stipendi dei comici Rai. Un po’ come se Gigi D’Alessio, a seguito della morte precoce che ha inferto a Made in Sud, passasse a Telecapri dicendo che per la conduzione di Sanremo non gli era stato offerto abbastanza.

A due minuti dall’inizio del dialogo la parola “f**a” è già il punto focale della conversazione, e quale personaggio politico croce e delizia dei comici dal 1994, si affaccia nella mente degli italiani a un simile richiamo? Sì, proprio lui, il Cavaliere. Citando una famosa massima di Casaleggio Luca e Paolo hanno paragonato quello che resta del Pd a Blockbuster, mentre il Movimento 5 Stelle sarebbe Netflix. In questo scontro tra analogico e digitale, tra passato e presente, qual è il canale che per i due meglio rappresenta il complesso dei valori berlusconiani? Esatto, Youporn.

Ma il pezzo forte del loro sketch, la vera innovazione rispetto alla precedente amministrazione, è la lettura di dispacci in grado di far abbassare la temperatura, nelle case dei telespettatori, di almeno 10 gradi. Un esempio: “Presentate oggi le nuove banconote da 50, valgono 48”. Questa sì che è roba da editto bulgaro.

Anche altri politici sono stati citati dai due comici: Renzi, Alfano, Salvini, e naturalmente Gasparri, che quanto a comicità involontaria è paragonabile solo a Luca Giurato. In studio invece del senatore c’era il ben più telegenico Di Battista. Idealmente presente anche Grillo, vero leader dei “cinque stelle” insieme a tutto il pesante carico d’incoerenza della sua linea politica:

Luca: Tra poco ci saranno le elezioni. Punto cruciale sarà l’Europa. Le posizioni sono chiare: Renzi vuole più Europa.
Paolo: Berlusconi meno Europa.
L: Salvini zero Europa.
P: E Grillo sì Europa.
L: No, Grillo no Europa.
P: Va be’…
L: Deciderà il web!

Come per la battuta sugli stipendi in Rai, anche in questo scambio Luca e Paolo vorrebbero fare ridere ma non riescono, perché la realtà è di gran lunga più paradossale dell’invenzione comica.

Per gli amici Neve, per gli altri "Maria che?", un nome non comune spia di una personalità altrettanto inusuale, insomma, un destino segnato all'anagrafe. Ha la testa tra le nuvole e vive in un mondo tutto suo, un po’ Emma Bovary un po’ Perelà, ma guai a farglielo notare! Molto bisbetica e poco domata. Famelica di letteratura e di cibo, nella sua borsa non mancano mai un raccolta di poesie e una busta di patatine alla paprika. Se la vedete muoversi trafelata per la sua amata Napoli non c’è da preoccuparsi: corre per non perdere la metro e per domare i sensi di colpa. È una procrastinatrice professionista, perché se la consegna non è sul filo non ha senso scrivere il pezzo.

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