Il 15 aprile del ‘67 tutta Napoli piangeva la scomparsa di Totò, figlio di Partenope, principe del popolo. A cinquant’anni da quel giorno la città si organizza per celebrarlo degnamente con un fitto calendario di eventi. L’assurdità della questione sta nel fatto che neanche il principe de Curtis è stato in grado di mettere d’accordo il sindaco de Magistris e il governatore De Luca. A qualche giorno di distanza l’uno dall’altro, Comune e Regione hanno presentato gli eventi organizzati per questo anniversario. Non mancano le polemiche di chi li voleva uniti almeno in questa pianificazione e le dichiarazioni, di entrambe le parti, sull’impossibilità di conciliare le diverse idee da realizzare e che, a ben guardare, non sembrano poi così inconciliabili. Prendiamo atto di ciò e cerchiamo di destreggiarci tra questi due densi calendari, partendo dalla promessa di de Magistris di realizzare nei locali di Palazzo dello Spagnuolo (che da tempo si dicevano essere destinati al Museo Totò che ancora non ha visto la luce) una scuola teatrale nel giro di una manciata di mesi (diciotto, per l’esattezza).
Successivamente – sempre a detta del Primo cittadino – si procederà ad individuare una sede adatta ad accogliere il materiale appartenuto a Totò, sia quello della sua vita privata sia i ricordi della sua incommensurabile attività cinematografica. Parliamo di ciò che sappiamo con precisione: a partire dal 12 aprile e fino al 9 luglio, in alcuni locali del Maschio Angioino, di Palazzo Reale e del convento San Domenico Maggiore, sarà allestita una mostra dal titolo «Totò Genio» a cura di Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia, promossa dall’associazione «Totò 50» in collaborazione con il Comune di Napoli. Circa trenta prestatori (tra cui spiccano i nomi dell’Istituto Luce di Cinecittà, l’archivio Centrale dello Stato, l’archivio Zavattini e il fondo France Faldini) hanno messo a disposizione il materiale oggetto della rassegna. La mostra lascerà Napoli a luglio e approderà all’estero.
Il 15 aprile Teatri Uniti si occuperà di ricreare set cinematografici di alcuni tra i più celebri lungometraggi di Totò, non solo a Napoli ma anche in altre città italiane. Ad esempio nella stazione di Milano, grazie ad una convenzione stipulata con Trenitalia, verrà allestito il set di «Totò, Peppino e la malafemmina» per ricordare l’indimenticabile arrivo dei due con pellicce e colbacco oppure a Roma per rievocare la celebre scena in cui Totò cerca di vendere la Fontana di Trevi insieme a Nino Taranto in «Totòtruffa ‘62». La Rai, a metà aprile, trasmetterà «Serata Totò», dall’Auditorium del centro di produzione Rai di Napoli, un omaggio firmato da Renzo Arbore che, con vari ospiti, ricorderà la grandezza del Principe.
Nel Rione Sanità, vicino a via Santa Maria Antesaecula luogo natale di Totò, sono state previste varie istallazioni, prima fra tutte quella di Giuseppe Desiato intitolata «Totò, l’uomo tutto d’un pezzo che ha lasciato un grande vuoto». Il monolite sarà posizionato in Largo Vita.
Sono tanti gli appuntamenti alla Sanità, organizzati in collaborazione con la Fondazione San Gennaro, tra cui uno spettacolo di Alessandro Siani (che come ci ha tenuto a sottolineare De Luca, ha deciso di partecipare a titolo gratuito), percorsi enogastronomici, attività per bambini e concerti dell’orchestra «Sanitansamble». Giovedì 27 aprile al Teatro Trianon Viviani di Forcella andrà in scena «Totò che tragedia!», un recital ideato e interpretato dai Virtuosi di San Martino che racconta del tormentato amore tra Antonio de Curtis e la ballerina Liliana Castagnola. Il 7 maggio è la volta de «La Sinfonia di Totò», ideata e orchestrata da Federico Odling in collaborazione con la Nuova Orchestra Scarlatti, per poi passare a «Diagonale Totò», realizzato con l’appoggio dell’Università Suor Orsola Benincasa.
E ancora: a giugno sarà presentato il restauro di «Miseria e Nobiltà» del 1954, realizzato dalla Fondazione Film Commission, (presieduta da Valerio Caprara) assieme al Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma. A completare il tutto un concorso, indetto dall’assessorato all’Istruzione e alle Politiche sociali, per le scuole superiori di tutta la Campania dal titolo «Totò torna a scuola» che consisterà nella riproposizione di una scena tratta da un film, tra quelli più noti. I migliori saranno selezionati da una commissione di esperti di cinema del Suor Orsola. Inoltre, com’è noto già da qualche tempo, Maggio dei Monumenti 2017 sarà dedicato al principe de Curtis. Sottolinea Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo: «Non sarà una commemorazione perché sull’immagine di Totò questi cinquant’anni sono passati rapidi e leggeri, senza cancellarla, senza nemmeno sbiadirla, così forte e viva è la sua presenza nell’immaginario, nel linguaggio, nella cultura napoletana e non solo».