Il rosso è stato il colore dell’edizione appena trascorsa del Festival del Cinema di Cannes, il colore della passerella e del fuoco, come quello che è divampato intorno alla locandina del Festival: l’immagine ritrae una giovanissima Claudia Cardinale che balla sui tetti romani all’alba degli anni Sessanta. Un frammento rappresentativo della Dolce Vita e della bellezza italiana diventata celebre nel mondo grazie ad attrici straordinarie. Un ricordo dell’epoca d’oro del cinema nostrano che con photoshop è stato omologato al tipo di donna filiforme preferito oggi. Una violenza del cinema nei confronti della sua stessa storia. Questo tuttavia non è stato l’unico abuso ai danni della bellezza visto a Cannes, abbiamo infatti raccolto alcuni tra i peggiori look visti sul tappeto rosso.

  1. Il non-vedo bei film di questa edizione è stato compensato dall’eccome-se-vedo degli abiti di modelle e attrici sulla Croisette, un esempio su tutte: Jourdan Dunn.
  2. Jessica Chastain e Bella Hadid fanno parte della categoria “complementi d’arredo”, entrambe infatti non essendo riuscite a trovare un vestito in tempo sono state costrette a rubare l’arredamento dell’hotel in cui alloggiavano. Chastain ha scelto eleganti tende firmate Givenchy, Hadid una trapunta rosso fuoco. Perchè non si sono limitate a rubare le ciabattine di spugna come fanno tutti?
  3. Elle Fanning ruba l’idea dell’abito da sposa di Angelina Jolie e decide di fare disegnare ai nipotini lo strascico del suo Vivienne Westwood.
  4. Naomi Harris ha reso al famosissimo frappuccino unicorn di Starbucks con il suo look multicolore. Almeno questa è la versione ufficiale, sembra più probabile invece che la sua lavanderia abbia sbagliato candeggio.
  5. Quale scommessa avrà perso Kendall Jenner per presentarsi sul red carpet con i gambaletti color carne?
  6. Passare dalla Sonrisa del Boss delle cerimonie al Festival di Cannes è un attimo per Salma Hayek.

Per fortuna anche quest’anno non è mancata Susan Sarandon, a settant’anni è senza dubbio la più sexy e rock del Festival. E lo sa. Chapeau.

Per gli amici Neve, per gli altri "Maria che?", un nome non comune spia di una personalità altrettanto inusuale, insomma, un destino segnato all'anagrafe. Ha la testa tra le nuvole e vive in un mondo tutto suo, un po’ Emma Bovary un po’ Perelà, ma guai a farglielo notare! Molto bisbetica e poco domata. Famelica di letteratura e di cibo, nella sua borsa non mancano mai un raccolta di poesie e una busta di patatine alla paprika. Se la vedete muoversi trafelata per la sua amata Napoli non c’è da preoccuparsi: corre per non perdere la metro e per domare i sensi di colpa. È una procrastinatrice professionista, perché se la consegna non è sul filo non ha senso scrivere il pezzo.

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