Il divulgatore televisivo più amato dagli italiani ha recentemente spento cinquantacinque candeline. Alberto Angela, oltre ad avere fatto appassionare tantissimi ragazzi alla storia, all’arte, all’archeologia, ha dato il suo contributo per la distruzione di uno stereotipo tra i più sessisti: il luogo comune che banalmente vuole le giovani attratte dai cattivi ragazzi. La sua popolarità ha dimostrato che le ragazze e i ragazzi che escono con machi dallo scarso quoziente intellettivo il più delle volte lo fanno perché, ahimè, non c’è in giro di meglio. O forse non sanno trovarlo.

Un tipo affascinante, amante del bello e della cultura, immune al virus dei risvoltini, capace di parlare tre lingue, quattro se contiamo quella del cuore di fanciulle e fanciulli d’Italia, sembra quasi un sogno. E infatti lo è. Amiche e amici l’Angela nazionale è sposato, pare felicemente. Detto ciò, dato che non augureremo mai nulla che abbia a che fare con vedovanze e divorzi, possiamo solo riporre fiducia nella sua progenie. Nel frattempo ecco quali sono i luoghi di ritrovo dei ragazzi intelligenti, possibili e magari anche belli.

1. Biblioteca. Non la biblioteca comunale di quartiere, dove Benedetto Croce è un illustre sconosciuto ma in compenso hanno la collezione completa di Liala. È preferibile cercare nelle biblioteche storiche, quelle dai pesanti scaffali in legno con i tomi dalle pagine ingiallite. Lì, sotto una luce fioca, lo troverete coi i ricci su di un grosso tomo di storia greca o biologia molecolare.
Bonus per universitari: nel caso la vostra ricerca dovesse risultare lunga e infruttuosa avrete almeno preparato un paio di esami.

2. Parigi. Una vacanza studio, uno scambio culturale. Può sembrare un cliché, per evitare che lo diventi davvero evitate i cafè gremiti di hipster. Prediligete i parchi dove la bellezza della natura e il silenzio conciliano la concentrazione. Parlate poco o per niente il francese? Meglio.

3. Scavi archeologici. Ricordate che non state dirigendo gli scavi, evitate tenute da Indiana Jones e concentratevi sul percorso millenario che si stende intorno a voi. Riconoscerete l’oggetto della spedizione perché non sta scattando foto con il cellulare, invece ascolta il canto della storia tra le rovine. Avvicinatelo con cautela, è un esemplare furtivo! Tenete pronta una domanda sugli “Amanti di Pompei”, mi raccomando, parlo della recente scoperta grazie all’analisi del DNA.

4. Roma. La città eterna. Anche se sembra impossibile, anche qui ci sono luoghi lontani dalla ressa e dai gladiatori con le polaroid. Evitate il lancio delle monetine, perdetevi per i vicoli del centro poco battuti dalle fila di turisti arrossati con sandali e calzettoni. La calamita per il soggetto della vostra ricerca sono edicole scrostate e chiesette barocche non riportate sulle guide. Dopo potrete concedervi una carbonara. Attenzione, se chiede di aggiungere la panna non è quello giusto!

5. Musei. L’Italia è uno dei luoghi più ricchi d’arte d’Europa, una vera calamita per gli appassionati di tutto il mondo. Vale la regola già vista per la biblioteca, evitate i musei più nuovi o i vari a tema: “della tortura”, “del sesso” ecc… Concentratevi sui grandi musei o al contrario sulle mostre temporanee dei maestri. Se nel corso di un evento vi sembra di aver trovato quello giusto fate il celebre test di Zidane, dite: “Vorrei ci fosse più Leonardo” se risponde “È vero. I francesi ci devono ridare la Gioconda!!!” Ecco, si tratta di un falso.

Ragazze e ragazzi, ricordate però che se definite Tre metri sopra il cielo il vostro classico preferito, e la lista appena letta vi sembra una condanna alla noia, forse vi conviene di più investire in un abbonamento in palestra e cercare l’amore al corso di pilates.

Per gli amici Neve, per gli altri "Maria che?", un nome non comune spia di una personalità altrettanto inusuale, insomma, un destino segnato all'anagrafe. Ha la testa tra le nuvole e vive in un mondo tutto suo, un po’ Emma Bovary un po’ Perelà, ma guai a farglielo notare! Molto bisbetica e poco domata. Famelica di letteratura e di cibo, nella sua borsa non mancano mai un raccolta di poesie e una busta di patatine alla paprika. Se la vedete muoversi trafelata per la sua amata Napoli non c’è da preoccuparsi: corre per non perdere la metro e per domare i sensi di colpa. È una procrastinatrice professionista, perché se la consegna non è sul filo non ha senso scrivere il pezzo.

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