Siamo onesti, senza il pazzo intervento di Valeria Bruni Tedeschi ai David di Donatello 2017 l’evento sarebbe stato il “corrispettivo televisivo di una colonoscopia”, come scrive causticamente Michele Monina. Bruni Tedeschi, vincitrice come migliore attrice protagonista per il film La pazza gioia, coerentemente con il suo personaggio folle e poetico, si lancia in un discorso diventato immediatamente virale sui social. L’intervento fatto di amiche d’infanzia, focacce, Pavese e uomini sbagliati tocca l’apice quando riconosce “Povera la mia psicanalista”. Poveri anche i telespettatori confusi e imbarazzati davanti lo schermo.

Assodato il tentativo dell’italianissima cerimonia dei David di imitare gli Oscar, anche nella scelta di Alessandro Cattelan come conduttore, scialbo riflesso della spumeggiante Ellen DeGeneres, proponiamo i cinque discorsi più iconici o divertenti degli Academy Awards, più uno!

1. Lo spagnolo Fernando Trueba, regista del film Belle Epoque premiato agli Oscar 1994 come miglior film straniero dopo i ringraziamenti di rito conclude con: «Ringrazierei dio, ma non credo in dio quindi Grazie Mr. Wilder». Speriamo almeno che il giorno dopo il regista Billy Wilder gli abbia fatto una telefonata.

2. Imprescindibile in qualsiasi lista di follie agli Oscar il nostrano Roberto Benigni. Virale, quando ancora il termine non era stato prestato alla lingua italiana, è il video della sua passeggiata sulle teste degli spettatori quando venne chiamato sul palco da Sophia Loren nel 1997 per ritirare il premio come vincitore per il miglior film straniero con La vita è bella.

3. Robin Williams, premiato nel 1998 come migliore attore non protagonista per il film Will Hunting – Genio ribelle, disse: «Voglio ringraziare mio padre, lassù, l’uomo che quando gli ho confessato che avrei voluto diventare attore mi ha detto “Magari trovati un piano B come saldatore”». Un invito a non lasciare andare i propri sogni artistici.

4. Anche in tempi recenti l’Italia si è fatta notare per la stravaganza dei suoi registi da Oscar quando nel 2013 Paolo Sorrentino vinse con La grande bellezza. Un discorso con i classici ringraziamenti alla famiglia se non fosse per un dettaglio: «Grazie alle mie fonti di ispirazioni Federico Fellini, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona».

5. Se volete tenere stretto il vostro toyboy vi consigliamo di guardare a Julianne Moore, migliore Attrice Protagonista in Still Alice nel 2015, che ha dichiarato sul palco degli Academy: «Ho letto un articolo che sosteneva che vincere un Oscar ti allunga la vita di cinque anni. Se fosse vero allora vorrei ringraziare l’Academy perché mio marito è più giovane di me».

6. Non è un discorso, ma come per Benigni merita di essere compreso in questa stravagante carrellata. È il 1974 quando il conduttore David Niven, l’equivalente d’oltreoceano di Pippo Baudo, alla vista di un uomo nudo a passeggio sul palco più famoso d’America esclama: «Non è affascinante pensare che probabilmente l’unica risata che quest’uomo riuscirà a strappare nella sua vita sarà per essersi spogliato e per aver mostrato le sue pochezze?».

Per gli amici Neve, per gli altri "Maria che?", un nome non comune spia di una personalità altrettanto inusuale, insomma, un destino segnato all'anagrafe. Ha la testa tra le nuvole e vive in un mondo tutto suo, un po’ Emma Bovary un po’ Perelà, ma guai a farglielo notare! Molto bisbetica e poco domata. Famelica di letteratura e di cibo, nella sua borsa non mancano mai un raccolta di poesie e una busta di patatine alla paprika. Se la vedete muoversi trafelata per la sua amata Napoli non c’è da preoccuparsi: corre per non perdere la metro e per domare i sensi di colpa. È una procrastinatrice professionista, perché se la consegna non è sul filo non ha senso scrivere il pezzo.

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