Cristel Caccetta, attrice e autrice salentina, è nel cast di “Vengo anch’io”, film che segna il debutto alla regia del duo comico Nuzzo e Di Biase.
E’ giovanissima, ma vanta un curriculum artistico straordinario. Per quanto riguarda il cinema ha preso parte a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino e Marco Ponti l’ha voluta nei suoi film “Io che amo solo te” e “La cena di Natale”.
Oggi non sta nella pelle perché quello di Lorenza è il suo primo ruolo da co-protagonista, accanto ai registi, appunto, e Gabriele Dentoni, un ruolo che ha fortemente voluto nonostante qualche imprevisto.  L’attesa è finita, l’appuntamento con “Vengo anch’io” nelle sale è fissato per l’8 marzo e finalmente Cristel potrà godersi il riscontro del pubblico.

 Cristel, manca poco all’uscita di “Vengo anch’io”, che film vedremo?
“Vengo anch’io” è una commedia che ci auguriamo vi farà ridere, sorridere, e chissà magari anche piangere. Quando penso a questo film, mi vengono in mente le commedie di un tempo, il pubblico riderà mentre i nostri personaggi piangeranno. Maria e Corrado, hanno chiesto a me e Gabriele Dentoni, che interpreta Aldo, di credere profondamente nelle difficoltà che i nostri personaggi avrebbero affrontato. Durante i provini credo di aver trascorso la maggior parte del tempo in lacrime.

Cristel CaccettaCome sei stata scelta?
Con tre intensi e lunghi provini.
Inizialmente cercavano una ragazza dai colori chiari, un po’ in sovrappeso. Quando mi arrivò il provino pensai che l’unico punto a mio favore fosse che Lorenza, il mio personaggio, era salentina, per il resto avrei dovuto studiare bene per il provino, e fargli cambiare idea su un po’ di cose.
Il primo provino l’ho fatto con Giuseppe Eusepi. Il giorno dopo mi ha chiamato la mia agente dicendomi che avrebbero subito voluto rivedermi. Al secondo provino c’erano anche Maria e Corrado. Mi hanno chiesto di tirar fuori verità, rabbia e si sono soffermati molto sulle mie corde emotive. Pochi giorni prima del terzo provino ho preso una distorsione. Il giorno del provino ho lasciato le stampelle in macchina, volevo a tutti i costi far capire a Maria e Corrado che non era nulla di grave, perché Lorenza è un’atleta e in meno di un mese avrei dovuto riprendermi.

E’ la prima volta da co-protagonista, come hai vissuto questo ruolo?
Responsabilità. Ho pensato che avrei dovuto dare il meglio di me, anche di più. Negli ultimi cinque anni della mia vita non ho fatto altro che focalizzare tutte le mie energie sul mio lavoro, e tutt’ora è un mio pensiero costante, per cui felice e grata, mi sono immersa completamente nel progetto.
Sicuramente l’esperienza mi aiuterà a incanalare la grande emotività che mi appartiene, e a vivere le prossime esperienze con un pizzico di leggerezza in più, ma pur sempre con passione.

Mi parli di Lorenza, il tuo personaggio?
Inizialmente durante i provini tutti credevano fossi proprio come lei, Giuseppe Eusepi (il casting director) ne era convinto. In realtà Lorenza è stata per me l’occasione di trasformarmi in qualcosa che non sono mai stata, una ragazza sopraffatta dall’egocentrismo della madre, a cui è mancata una figura paterna, una ragazza molto sola e arrabbiata con la vita.
Credo che alcune adolescenti potranno ritrovare qualcosa di se stesse ed empatizzare con lei, perché Lorenza è un piccolo antieroe che avrà però modo di riscattarsi, che imparerà dai suoi errori, e non solo dai suoi.

Come stai vivendo l‘attesa dell’uscita del film?
Sono emozionata. Ho un carattere molto emotivo e vivo quasi tutte le esperienze in modo intenso. Soprattutto perché tengo tantissimo al mio lavoro e sono molto pretenziosa. Ma sono anche molto felice, e sono grata alle persone che hanno creduto in me.  Penso alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e alla forza dell’amore, respiro e mi dico che questo è solo l’inizio.

Con un cast così vi sarete divertiti un sacco sul set, qualche aneddoto da backstage?
Di situazioni particolarmente simpatiche ce ne sono state diverse.
Durante una scena sono caduta in acqua, in realtà mi ci sono tuffata per evitare di farmi veramente male. Ero microfonata, quando sono riemersa mi sono ritrovata circondata da tutti i reparti, preoccupati per me, ma anche per il tempo che avremmo perso per recuperare i vestiti, il trucco, i capelli, soprattutto il fonico era quello più preoccupato di tutti.

Cristel sul set con Corrado Nuzzo

Vanti un debutto da oscar: hai preso parte a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Chi hai interpretato?
Facevo parte del corpo di ballo. Paolo teneva molto alle scene danzate, ho fatto anche per questo film tre provini, durante l’ultimo provino era presente anche lui.

Ti immaginavi, durante le riprese, che il film avrebbe vinto la statuetta?
Eravamo consapevoli che stavamo lavorando a qualcosa di grande, che avrebbe lasciato un segno nella storia del cinema italiano.

Attrice, autrice e ballerina, dove ti senti più a tuo agio?
Mi sento a mio agio ogni volta che posso raccontare una storia, attraverso le parole e/o il corpo, ogni volta che posso essere un veicolo per comunicare qualcosa, per emozionare e far sorridere.

Attualmente sei impegnata nella scrittura di due progetti, puoi dirci quali?
Sto lavorando a uno spettacolo in cui recito canto e ballo, è un riadattamento teatrale di “Chicago” che porterò in scena al “La Fabbricas8” insieme a Federica Latorre e Jonathan Costa, miei colleghi conterranei.
Mentre con il mio fidanzato, Piero Cardano, anche lui attore, stiamo lavorando da tempo alla sceneggiatura di un film. In realtà siamo alla settima stesura, è un po’ come un figlio per noi. Abbiamo partorito una bella storia da raccontare e ne siamo consapevoli, attendiamo che sia al top e stiamo cercando i mezzi giusti.

Ribattezzata da un vecchio amico Vanna Mò si definisce un'adorabile rompicoglioni anche se crede di essere più adorabile che rompicoglioni. Amante del calcio e laziale patologica, il suo grande amore è stato il pappagallino Olimpia, bianco celeste che ripeteva tutto tranne "forza Lazio". Chiacchierona e lunatica, ha le pubbliche relazioni nel dna. Socievole e social, è un segugio del web. Nonostante il curriculum sentimentale horror sogna il grande amore delle commedie rosa che colleziona e attende l’arrivo del suo Mr. Big come in “Sex and the City”. Convinta di essere una ragazzina (guai a chiamarla “signora”!), “frettella” per non dire ansiosa, maniaca della puntualità e della programmazione, il suo motto è “nella vita ho scelto il buon umore!”.

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