A Pietrammare, un paese della Sicilia, puntuale come l’ora legale, arriva il momento dell’elezioni del nuovo sindaco. La scelta è tra Gaetano Patanè, primo cittadino in uscita, maneggione e pronto ad usare tutte le armi della politica per attirare consensi attorno a sé e Pierpaolo Natoli, professore cinquantenne rigoroso e con un programma tutto basato sulla legalità. I fratelli Salvo e Valentino sono schierati su fronti opposti, il furbo Salvo, infatti, offre i suoi servigi a Patanè mentre il candido Valentino scende in campo per l’outsider Natoli. Al di là della loro rivalità, entrambi mirano ad ottenere un “favore” che potrebbe cambiare la loro vita. Intanto il popolo vive, o meglio si lascia vivere, in un perenne stato di precarietà e illegalità e i cittadini affrontano le giornate con l’unica arma a loro disposizione: la lamentela. A poche ore dal voto però succederà qualcosa che darà al popolo la forza di reagire e di scegliere finalmente la tanto attesa legalità. Ora con il nuovo sindaco Natoli, i cittadini sapranno fare i conti con le regole?

Ficarra e Picone in una scenda del film L'ora legale
Ficarra e Picone sul set del film “L’ora legale”

Alla presentazione de “L’ora Legale” (nelle sale dal 19 gennaio) al Metropolitan di Napoli Ficarra e Picone ci raccontano il film e il suo backstage.

“Il film è stato ispirato dal desiderio che serpeggia da tempo in Italia – dice Ficarra – ossia quello dell’onestà e trasparenza. Così in maniera comica e divertente abbiamo voluto mettere in difficoltà non solo i nostri personaggi ma anche un intero paese di fronte a quello che hanno sempre cercato”.

“Tante volte senti dibattiti tra persone che sono contro i politici definendoli il peggio che ci possa essere – continua Picone – e altre che invece in qualche modo riconoscono in parte la loro responsabilità se le cose non funzionano come devono. Ecco, il film esamina proprio la seconda osservazione”.

L’ora legale seppure divertente è tecnicamente un film molto impegnativo, moltissime sono le comparse e tanti i piccoli ruoli ma tutti importanti.

“Stavolta abbiamo proprio esagerato – afferma Picone – abbiamo contato più di cento ruoli parlanti e tutti molto molto bravi. Alcuni vengono dal teatro amatoriale, altri sono attori meravigliosi, conosciuti magari soltanto al sud, che ci hanno regalato delle chicche.”

“E’ stato un set molto difficile – aggiunge Ficarra – ci sono delle scene con più di 2500 comparse, però il fatto di aver lavorato con tutti questi professionisti conosciuti e non è stata la vera forza e il fatto che fossero tutti bravissimi artisti ha facilitato sicuramente il tutto”.

L'ora legale: Picone, Gullotta e Ficarra

Nel film uno straordinario Leo Gullotta interpreta il ruolo di Padre Raffaele…

“Leo Gullotta lo inseguiamo da un po’ – dice Picone – volevamo fare un film con lui e qui è stato veramente straordinario. Al di là di quello che vedete, posso aggiungere solo che abbiamo imparato tanto da questo maestro. Ci ha insegnato come concentrarci prima del ciak, come affrontare il personaggio e anche il modo in cui costruirlo, aggiungendo anche delle cose che magari non erano neanche nella nostra testa. Tutto quello che vedete nel film è frutto di una grandissima professionalità.”

Prima di salutarci Picone ci racconta un aneddoto che riguarda Tony Sperandeo che interpreta il sindaco Patanè…

“Dovevamo girare una scena ed eravamo in piazza e Tony era già vestito da Patanè. Sono arrivati un gruppo di lavoratori che hanno interrotto il set perché volevano far sentire la loro protesta dopo essere stati licenziati, nessuno riusciva a fermarli così lui, Sperandeo, è partito a mò di sindaco ed è andato a parlare con loro. Oh, non sapremo mai cosa gli ha detto, (o cosa gli avrà promesso ride Ficarra) fatto sta che li ha calmati. E’ tornato da noi e ha detto ‘A posto, possiamo continuare!’ e lui era già pienamente calato nella parte di sindaco.

Ribattezzata da un vecchio amico Vanna Mò si definisce un'adorabile rompicoglioni anche se crede di essere più adorabile che rompicoglioni. Amante del calcio e laziale patologica, il suo grande amore è stato il pappagallino Olimpia, bianco celeste che ripeteva tutto tranne "forza Lazio". Chiacchierona e lunatica, ha le pubbliche relazioni nel dna. Socievole e social, è un segugio del web. Nonostante il curriculum sentimentale horror sogna il grande amore delle commedie rosa che colleziona e attende l’arrivo del suo Mr. Big come in “Sex and the City”. Convinta di essere una ragazzina (guai a chiamarla “signora”!), “frettella” per non dire ansiosa, maniaca della puntualità e della programmazione, il suo motto è “nella vita ho scelto il buon umore!”.

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